LA STORIA
Nel 2013 lo Speleo Club Orobico ha festeggiato i suoi primi 40 anni di vita, nonchè i suoi primi 35 anni di operatività in seno al Club Alpino Italiano.
Tuttavia bisogna precisare che il Gruppo non è nato come SCO 33 anni fa, ma le sue origini sono da far risalire a ben 5 anni prima. Siamo nel lontano 1973 ed un manipolo di uomini, dei pionieri per l’epoca, decide di costituire un gruppo grotte con l’obiettivo di ampliare le conoscenze sul fenomeno carsico nonché difendere quel meraviglioso mondo sotterraneo, che troppo spesso veniva defraudato delle sue bellezze per farne poi sterile mostra in qualche bacheca o nei giardini di qualche villa.
E’ il 19 Marzo 1973 e nasce, su iniziativa e per forte spinta di Gian Maria Pesenti, il Gruppo Grotte Val San Martino di Caprino Bergamasco, con sede nel retrobottega del parrucchiere del paese!
Il Gruppo comincia la propria attività di esplorazione utilizzando scalette metalliche (metodo oggi abbandonato) e dà il via ad una serie di notevoli scoperte per l’epoca, che spingono altre persone ad unirsi al progetto.
Rocco Zambelli, in quel periodo curatore del Catasto Grotte presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo ed il geologo Guido di Marsciano, in passato entrambi valenti speleologi operativi, forniscono le basi scientifiche sulla speleologia intesa come ricerca. L’impronta collaborativa con le altre realtà speleologiche nazionali e la sete di conoscenza, si concretizzano l'anno successivo nella partecipazione alla spedizione intergruppi sui monti Tatra in Polonia.
Purtroppo dopo l’iniziale entusiasmo, i soci perdono interesse verso l’attività e solo nell’anno successivo, con l’apporto di Maurizio Pesenti, Gianni Beltrami, Andrea Parenti e Cesare Mangiagalli riprendono le esplorazioni. Vengono scoperte ed esplorate in Val S. Martino una ventina di nuove grotte, tra cui due voragini-pozzo da 70 metri e un abisso di 88 metri di profondità, con uno spettacolare pozzo interno a campana di 53 metri.
Grazie all’interscambio con altre realtà speleologiche locali ed internazionali, le conoscenze e le tecniche raggiungono livelli elevati, tanto che nel 1975 il gruppo prende parte a quella che può essere definita la storica svolta tecnica della speleologia esplorativa; non senza perplessità ma con pochissime resistenze si abbandonano, primo gruppo speleologico in Lombardia, le scalette metalliche, a favore dell’utilizzo di sole corde e di nuove specifiche attrezzature.
Sono anni di grande fermento, di intenso interscambio con i membri di Gruppi di tutta Italia, anni di notevoli soddisfazioni, sia esplorative che culturali, basti citare la prima discesa in assoluto su sola corda, del mitico Buco del Castello (BG) portata a termine da una squadra di soli tre Soci SCO.
Entrano in gruppo altri membri, Alberto Testa, Ezio Ceresoli e Fabio Bajo; quest’ultimo si rivelerà sin da subito, un autentico ideatore e promotore dell’attività, tanto che farà parlare di sé per le innumerevoli iniziative prese sia in Gruppo sia in ambito regionale e nazionale, quali la Redazione dei primi numeri della rivista Speleologia, nonchè la successione a Rocco Zambelli come curatore del Catasto Grotte della provincia di Bergamo.
L’anno successivo vengono intrecciate amicizie e collaborazioni con gli speleologi del Gruppo Grotte di Milano CAI-SEM, del Gaen di Ponte Nossa (ora Gruppo Speleo Val Seriana Talpe) e del Gruppo Speleologico CAI Varese, vengono rivisitate una moltitudine di grotte tra le quali: il Buco del Castello, la Grotta Marelli, la Lacca del Betù, l’abisso in Val Cadur, la Grotta Guglielmo, l’Antro del Corchia e alcuni abissi in Grigna, nella vicina Svizzera, la oltre cento-kilometrica Holloch viene percorsa per quasi 22 km in un sol colpo!
Arriviamo al 1977, il gruppo prende la nuova denominazione e diventa Speleo Club Orobico, come primo presidente e per i successivi 2 anni viene scelto Gian Maria Pesenti, la sede ufficiale viene trasferita a Bergamo presso la socia Anna Paganoni, che in seguito diverrà l’unica presidente rappresentante del gentil sesso nella storia del gruppo.
E’ un anno ricco di soddisfazioni; le battute sullo Zucco d’Alben in Val Taleggio portano alla scoperta e all’esplorazione di sei nuove grotte, al Buco del Castello viene scoperta una prosecuzione nel Ramo Talpe che porta in un salone terminale, risalito in seguito. Viene inoltre alla luce il primo numero del notiziario-rivista Ol Bus, arrivato attualmente, con alterne vicende, al numero 15.
Purtroppo è anche un anno nefasto, dovuto agli incidenti in grotta, infatti i volontari dello SCO sono stati impegnati nel recupero di due infortunati: uno all’Omber (Bs) e uno alla Remeron (Va); in quest’ultimo caso l’intervento tempestivo non è bastato a salvare la vita a uno dei due speleo.
Il 1978 vede impegnato il gruppo con l’organizzazione del 1° Corso di Speleologia, tenuto presso la sede del C.A.I. di Bergamo e che da allora viene organizzato con cadenza annuale sotto l’egida della Scuola Nazionale di Speleologia del C.A.I. il sodalizio tra le due associazioni si concretizza con l’ingresso dello SCO nella grande famiglia della Sezione di Bergamo del C.A.I. con sede definitiva in Via Ghislanzoni.
Viene riesplorato in collaborazione con il Gruppo Speleologico Lecchese del C.A.I. l’Abisso Campelli e la nuova profondità raggiunta risulterà essere - 461 m.
Il gruppo cresce e con esso anche l’attività esplorativa: viene organizzato il primo campo estivo ai Piani di Artavaggio, sempre nell’Abisso Campelli vengono esplorati il Ramo Nuovo (- 483 m. nuovo record Lombardo) ed il Ramo dei Brividi, in quell’occasione viene esplorato l’Abisso sotto Cima di Piazzo (-110 m.), ma è solo in Novembre che grazie ad una notevole siccità, due soci del Gruppo riusciranno a superare il primo sifone ed esplorare circa 160 m di grotta, fino ad arrivare ad un terzo sifone: la sottostante risorgenza della Lacca della Bobbia.
Ma sarà nel 1979 che il gruppo porterà a termine una vera “performance tecnica”: la prima discesa Italiana su sola corda dell’abisso Provatina in terra Ellenica sui monti dell’Epiro, un profondissimo pozzo con una verticale unica di ben 392m. di profondità.
Tuttavia, oltre a questa grande prestazione il gruppo nel frattempo, continua a portare a casa risultati anche sul suolo locale: viene scoperto ed esplorato l’abisso Pilaf (-113 m) ai piani di Artavaggio, viene esplorata da una equipe mista BG-MI-VA-LC l’impegnativa Lacca sulla Cresta (-161 m) ed inoltre viene eseguita una revisione esplorativa con studio geomorfologico completo della Lacca del Berù di Parzanica, il lavoro, per ora unico nel suo genere nell’area del Sebino, verrà poi presentato al IX Congresso Lombardo di Speleologia di Lecco, unitamente ad uno studio esaustivo, sempre unico nel suo genere, riguardante la terminologia speleologico-dialettale nella provincia di Bergamo.
La sinergia con il CAI, ha portato nel frattempo alla nomina di un nostro socio nella neonata Commissione Centrale per la Speleologia con la conseguenza che il nostro gruppo viene scelto dalla Scuola Nazionale di Speleologia come organizzatore del 2° corso nazionale di aggiornamento per Istruttori Nazionali tenuto a Roncobello, nel frattempo lo stesso socio partecipa al 1° Corso Nazionale di Tecnica in “Sola Corda” a Monte Cucco e l’anno successivo all’esame ed alla conseguente nomina ad Istruttore Nazionale dando il via ad una serie di Corsi Nazionali tenuti negli anni successivi.
Negli anni 80, l’intesa e la vivacità del gruppo, arricchito da nuovi soci quali Mario Trapletti e lo “Gnomo” Rosi Merisio porterà alla realizzazione di due film con la regia del socio Federico Thieme dai titoli “Ultra Limina” e “Ghnomus”, autentiche pietre miliari della cinematografia nazionale ed internazionale, riconosciuti sopratutto con prestigiosi premi ai festival internazionali di settore.
Sono inoltre gli anni nei quali vengono lanciate campagne ecologiche di pulizia grotte implementate da numerose iniziative didattiche per la difesa del delicato mondo ipogeo.
Sul versante tecnico esplorativo vengono discese in grotta altre grandi verticali: Pozzo Revel (P.300 m), Aphanicè (P.328 m), Mafro Skiadi (P.354 m), Pot-2 (P.300 m), vengono raggiunti: il fondo della leggendaria Gouffre Berger (- 1.122 m), della Spluga della Preta (- 878 m) e della Grotta di Monte Cucco (- 890 m), viene esplorato in Grigna l’abisso il Tigre (-300 m), il tutto coronato da due successive spedizioni in Messico nelle quali verranno discese sempre in prima italiana altre due mitiche verticali: il Sotano El Barro (P.410 m) e lo spettacolare Sotano de las Golondrinas (P.333 m) verranno inoltre esplorate numerose cavità di cui degne di nota: La Cueva de Manuhantia e la Grutas de Llano Grande, entrambe attestate attorno ai 1.000 m. di sviluppo.
Sempre all’estero, nel profondo nord, verrà effettuata una spedizione intergruppi, e verrà realizzata la traversata della grotta Ragge Javre Raige, con spettacolare uscita in parete sull’omonimo fiordo Norvegese.
Nel frattempo,viene scoperto ed esplorato in alta Val Parina il Bus di Tri Fradei, in seguito più conosciuto come Grotta degli Orsi, la più importante stazione paleontologica della Bergamasca, per contenuto di reperti fossili di Ursus Speleus, e che ha impegnato per anni nello scavo sistematico i soci del Gruppo coordinati dal Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo.
Sono gli anni della scoperta ed esplorazione della Grotta Europa in Vall’Imagna, mirabile esempio di utilizzo in seguito a scopo didattico, data la sua bellezza dal punto di vista del concrezionamento.
Nei successivi anni 90, dopo una fisologica fase di ringiovanimento, le esplorazioni sono continuate con notevoli risultati in tutta la Valle Imagna, in particolare nelle grotte: Siberia, Alaska, Morti, Coren, Sbadol, Vuoto d’aria e Sorgente Carrera; in Val Brembilla nelle grotte Tamba di Laxolo e sorgente di Val Roncaglia; in Val Brembana nell’area di Dossena negli abissi: Lotto nord, Plastico, Abisso 13, Palme, Croasa del Culmen; nell’area dell’Arera in collaborazione con gli amici del gruppo Nottole nei abissi: Dolce Vita, Frank Zappa, Stratos, ai Piani di Artavaggio nell’abisso W le Bambine e nella Grotta dell’Aragonite.
All’estero in Grecia, sugli altipiani di Astraka e Stouros in due distinti campi estivi sono state esplorate numerose cavità ad andamento verticale, fra le quali degne di nota gli abissi: Magik Jorgos, Pavlos e Francisco sul primo; Trypa Limni Prassinos, Trypa Kristalia, Castore e Polluce sul secondo, oltre alla scoperta in ambito di ricerca biospeleologica, di 2 nuove specie di insetti troglobi.
Nell’ambito della conoscenza ed acculturamento sui fenomeni carsici importanti ed imponenti, sono stati effettuati alcuni campi estivi in Francia ed in Spagna: nel Vercor nei pressi di Grenoble è stata ridiscesa in due occasioni diverse a distanza di anni, la mitica Gouffre Berger raggiungendone il fondo (-1.122 m) nonché visitate più volte la Gouffre Gournier e il Tru qui Soufle. Sui Pirenei Atlantici non lontano da Lourdes ( la più conosciuta grotta del mondo occidentale), abbiamo percorso per alcuni km un altro mito: La Sima de la Piedra de S.Martin, e ridisceso l’Aphanicè; sempre sui Pirenei Atlantici nella regione della Cantabria in Spagna è stata portata a termine con gli amici speleo di Valencia del Gruppo “la Senyera” la difficile ed impegnativa traversata della Sima del Cueto (P.300 m) / Cueva Coventosa, per un totale di 890 m di dislivello e 7 km. di percorso sotterraneo, viene visitata inoltre, anche in questo caso per alcuni km. la “impressionante” Cueva Canuela.
Agli inizi degli anni del nuovo millennio, degna sicuramente di nota per l’aspetto anche umanitario, viene organizzata una spedizione speleo-alpinistica CAI Bergamo in Kosovo, con l’importante obiettivo, pienamente raggiunto, di trasmettere la passione per la montagna in ogni suo aspetto ai giovani Kosovari, reduci dalla tragedia della guerra vissuta in quegli anni.
È stato svolto un corso di speleologia ed uno di arrampicata con ottimi risultati ed inoltre sono state esplorate alcune grotte, poi continuate negli anni successivi dagli amici Kosovari ex corsisti.
Nel frattempo, l’impegno con la Scuola Nazionale di Speleologia, ha portato alla nomina di altri cinque Istruttori nonchè di un nuovo Istruttore Nazionale ma soprattutto la realizzazione come organizzatori di: Un Assemblea generale della Scuola, due Corsi Nazionali di Nivologia, due Corsi Nazionali di Biospeleologia, un Workshop sull'uso del GPS per speleologi a Dossena e un Corso Nazionale propedeutico all’esame di Istruttore tenuto in quel di Oltre il Colle.Con l'inizio del nuovo millennio, grazie all’impegno dei soci giovani e meno giovani coordinati in questi ultimi 6 anni dal “figlio d’arte” Francesco Merisio che ha poi passato il testimone a Marco Frassinelli, lo SCO ha continuato e continua tuttora le attività di ricerca esplorativa e divulgativa fin quì svolta: ne è esempio mirabile la revisione esplorativa dell’Abisso 13 a Dossena che con fatica si è riusciti a portare dai –110m a –300 m di profondità.
Nel frattempo, alcuni soci hanno partecipato a due distinte campagne intergruppi di ricerca in Messico, riportando risultati esplorativi notevoli quali: il sistema carsico Cueva Mama Mia – Cueva del Viento, esplorato e topografato per oltre 7,5 Km. di sviluppo complessivo.
Dal punto di vista associativo regionale, il nostro Gruppo ha partecipato come socio fondatore, ad un'altro storico evento, la chiusura-dismissione del Ente Speleologico Regionale Lombardo al quale ha contribuito negli anni come socio in modo fattivo, ed alla sua rifondazione come Federazione Speleologica Lombarda.
Arriviamo ai giorni nostri: le collaborazioni con gruppi ed associazioni regionali e nazionali, hanno portato i Soci dello SCO ad importanti esplorazioni e ricerche.
Con gli amici del Gruppo Speleologico Valseriana Talpe, è stato riesplorato l’Abisso di Monte Leten (BG) fino alla nuova profondità di -400 m. ma soprattutto, è tuttora in corso, l’esplorazione della Grotta denominata “5 in Condotta” ubicata in Val Canale, che si sviluppa con gallerie e pozzi, per oltre 5 Km.
Ottimi risultati, sono stati ottenuti inoltre all’Abisso sotto Cima di Piazzo ai Piani di Artavaggio (LC) con la nuova profondità raggiunta di – 261 m.
Sempre sul fronte tecnico esplorativo da citare senza ombra di dubbio, la partecipazione del Past-President SCO Aldo Gira a ben due punte esplorative nell’Abisso W le Donne che si apre sulla Grigna settentrionale, esplorato nell’occasione fino a due distinti fondi a quota – 1260 m. e – 1313 m. nonché la partecipazione dello stesso ad una spedizione Italiana in Uzbekistan, con l’esplorazione della Grotta Dark Star, profonda oltre 900 m.
L’ultimo successo esplorativo in ordine di tempo targato SCO e coordinato dall’attuale Presidente Francesco Merisio è stata la revisione esplorativa della Laca a N del Passo Menna, conosciuta da tempo nei suoi primi 15 m. di sviluppo, e riesplorata dai Soci “Orobici” fino alla nuova profondità di – 395 m.
Nel frattempo sono continuate le campagne di sensibilizzazione al rispetto del mondo sotterraneo, rivolte soprattutto ai bambini e ai ragazzi e non ultimo ai frequentatori più o meno occasionali delle grotte. Da menzionare in particolare l’impegno profuso nei giorni 27 e 28 Settembre 2008 al Buco del Castello di Roncobello con la pulizia di una delle grotte più frequentate della Lombardia, nonché l’ultima campagna alla Grotta La Ena ubicata nel territorio di Caprino Bergamasco cavità utilizzata per decenni come discarica abusiva, il tutto nell’ambito della manifestazione nazionale “Puliamo il buio”.
Ma l’impegno più sentito in cui si ripongono maggiori aspettative di crescita sono sopratutto il Corso di Introduzione alla Speleologia, svolto annualmente da sempre sotto l’egida della Scuola Nazionale di Speleologia CAI, sia perchè risulta essere il mezzo di eccellenza per far avvicinare le persone ad una delle ultime frontiere dell’inesplorato e dell’ignoto,sia perché è un ben rodato mezzo per conoscere nuovi amici che diano slancio e vitalità ad un’attività emozionante e ricca di sorprese, che ha da sempre la capacità di creare un legame di forte amicizia ma anche di confronto serrato tra i Soci del gruppo.